Con al pubblicazione in GU dell’Aiuti quater il Superbonus nel 2023 per condomini e unifamiliari passa al 90%, con alcune eccezioni. Ecco chi potrà sfruttare ancora la detrazione del 110%.
E’ ufficiale, il Superbonus 2023 passerà dal 110 al 90%, coinvolgendo condomini e unifamiliari. La conferma arriva con la pubblicazione in Gazzetta del Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 (Aiuti quater) contenente le misure urgenti di sostegno per il settore energetico e la finanza pubblica. Non si può certo definirla una misura priva di modifiche visto che, dalla sua nascita ad oggi, la regolamentazione dedicata al Superbonus ha subito ben 21 differenti aggiustamenti e sempre di grande impatto.
Come cambierà il Superbonus nel 2023 per i condomini?
Dal 1 gennaio 2023 l’aliquota del Superbonus scenderà al 90% per i condomini, i condomini minimi, per gli edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari di un unico proprietario o in comproprietà, e per le onlus e le organizzazioni di volontariato.
Resta fermo il successivo decalage che passerà al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% nel 2025.
Le uniche eccezioni per poter detrarre le spese ancora al 110% nel 2023 saranno:
- l’aver presentato entro il 25 novembre 2022 la CILAS al Comune e, nel caso dei condomini, l’aver già deliberato in assemblea l’esecuzione dei lavori;
- agli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali alla medesima data del 25 novembre 2022, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Come già sottolineato in passato è chiaro che i giochi sono ormai fatti. Dato che la norma entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione (19 novembre) e dato che la convocazione in assemblea, per legge, deve avvenire almeno 5 giorni prima, è chiaro che, o il Superbonus per il condomini è già stato approvato o ci si dovrà limitare a detrarre i lavori al 90%.
Come cambierà il Superbonus nel 2023 per le unifamiliari?
Il Decreto Aiuti quater ripristina il Superbonus per le villette, ma anche in questo caso con alcune precisazioni.
Coloro che sono riusciti a completare il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022, potranno detrarre al 110% le spese sostenute fino al 31 marzo 2023.
I proprietari di unifamiliari che decideranno di avviare i lavori dal 1° gennaio 2023 invece potranno detrarre al 90% tutte le spese del 2023 (fino al 31 dicembre) a patto che si tratti di prima casa, e che si possieda un reddito calcolato con il quoziente familiare, sotto ai 15.000 euro.
Altra modifica non irrilevante portata con sé dall’Aiuti quater, è l’obbligo di possedere o la proprietà o un diritto di godimento reale sull’immobile per poter usare il Superbonus 90%.
Si prova a sbloccare la cessione del credito
Altra importante modifica contenuta nel DL Aiuti quater è la modifica alla cessione die crediti. Le operazioni di credito perfezionate entro il 31 ottobre 2022 potranno essere spalmate su 10 anni anziché su 4. In questo modo si spera di aumentare la capienza fiscale rendendo il meccanismo più gestibile. In realtà sono già piovute le critiche su questa decisone che non tiene conto dei maggiori costi finanziari dovuti ad un allungamento dei tempi delle operazioni. Per le banche si parla di perdita, mentre per le imprese si parla di un costo extra, dovendo vendere molto probabilmente il credito a circa il 20% in meno rispetto al suo valore attuale.
Restano ancora bloccati migliaia di crediti nelle maglie dell’Agenzia delle Entrate. Pochi giorni fa è arrivata una proposta sul tavolo del Governo, da parte di Ance e Abi, che dovrebbe essere presa in esame in occasione del tavolo di lavoro chiesto dai professionisti.