Il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto lo aveva già chiarito: nessuna proroga al servizio di Maggior Tutela per rispettare gli impegni presi con l’Unione Europea. Ma ora è arrivata la conferma con il nuovo DL Energia o Decreto Sicurezza energetica, il provvedimento approvato ieri in Consiglio dei Ministri. Fortemente atteso dal settore energetico nazionale (e non solo), il decreto legge contiene diverse misure “urgenti” in materia di approvvigionamento, promozione delle rinnovabili e sostegno alle imprese energivore. Ma a differenza della bozza circolata a fine ottobre, il riferimento al mercato tutelato salta in vista di eventuali colloqui con Bruxelles.
DL Energia, il polo dell’eolico offshore galleggiante
Rimane invece il passaggio sull’eolico offshore. Come già anticipato dallo stesso Pichetto, il nuovo Decreto Energia 2023 istituisce un polo strategico per l’eolico galleggiante in mare con cui sostenere gli investimenti infrastrutturali nelle aree del Mezzogiorno. Le misure approvate dal Governo porteranno all’individuazione di “due aree demaniali marittime con il relativo specchio acqueo antistante entro il limite delle acque territoriali”, da destinare alla cantieristica navale dell’industria eolica. E a cui elargire 300 milioni di euro nel triennio 2024/2026. La selezione sarà un’opera di concerto tra il Ministro delle Infrastrutture e quello dell’Ambiente coinvolgendo le Regioni Interessate. Entrambe le aree si troveranno nel Sud del paese, verranno gestite dall’Autorità di sistema portuale e si occuperanno della produzione, assemblaggio e varo delle future piattaforme galleggianti per le turbine offshore.
Decreto Energia novembre 2023, le misure pro rinnovabili
Polo eolico a parte, il testo del DL Energia concede spazio anche alle rinnovabili a terra. E lo fa attraverso misure per stimolare i territori ad accogliere gli impianti, più che interventi per gli impianti stessi. Nel dettaglio il Decreto Sicurezza energetica istituisce un fondo dedicato alla “compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale” a fronte dell’installazione di nuove FER in aree idonee. Alimentato in parte con i proventi derivanti dalle aste dell’ETS, il Fondo metterà a disposizione 350 milioni di euro l’anno dal 2024 fino al 2032, da ripartire Regioni e Province Autonome. Confermata anche l’ipotesi che gli stessi sviluppatori degli impianti rinnovabili contribuiscano al fondo versando 10 euro per ogni kW installato a terra, per i primi tre anni, se il sistema in questione ha una taglia superiore a quella domestica.
Geotermia e teleriscaldamento, le novità del decreto energia
Si agisce invece sul fronte della burocrazia per la geotermia. Il Decreto Energia introduce specifiche semplificazioni per l’assegnazione delle concessioni geotermoelettriche, prevedendo che le Regioni chiedano ai titolari la presentazione di un piano di investimenti pluriennale nei territori e nel settore. Il piano dovrà essere approvato dall’Ente ai fini della rimodulazione della concessione e le gare di assegnazione dovranno essere indette due anni prima della scadenza di quelle in vigore, allineando entrambe al 31 dicembre 2026.
Rinnovabili industriali, nuovi incentivi agli energivori
Le aziende a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile (si stimano circa 3.800 imprese) riceveranno incentivi per l’installazione impianti a fonti rinnovabili. In questo caso il GSE potrà, per i primi tre anni, anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti, garantendo l’energia ad un prezzo in linea con i costi della tecnologia. Una volta attivati gli impianti, quella stessa quota anticipata potrà essere restituita (in un periodo di tempo di 20 anni).
DL Energia 2023, un aiuto alle reti
Il Decreto Energia di novembre 2023 predispone alcune misure per la digitalizzazione e la resilienza delle reti elettriche. Nel dettaglio viene chiesto a Terna di istituire un Portale digitale con dati e informazioni degli interventi di sviluppo della infrastruttura elettrica, delle richieste di connessione e dello stato di avanzamento delle procedure. Inoltre, spiega il MASE nella sua scheda di approfondimento, “per facilitare la digitalizzazione della rete prevista dal PNRR con le misure Smart Grid e Resilienza Reti elettriche, vengono previste misure di semplificazione autorizzativa e tempistiche aggiornate“. Il testo approva anche 15 progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento. Si tratta di progetti rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili dalla relativa norma del PNRR, ma non finanziati dal Piano.
Incentivi a impianti alimentati con bioliquidi sostenibili
IL DL Energia disegna un sistema transitorio di supporto agli impianti nazionali alimentati con bioliquidi sostenibili. L’obiettivo? Garantire il mantenimento in esercizio per assicurare “flessibilità e affidabilità al sistema elettrico“. Alla scadenza dell’attuale schema incentivante, la loro remunerazione non sarà più calcolata sulla base dell’energia prodotta, ma sulla offerta di capacità attivabile su richiesta, come nel meccanismo del capacity market.